16 agosto 2020, 11:21, Interfax-West
L’ex-vice capo del KGB, il Generale Maggiore in congedo Ivan Yurkin ha pubblicamente condannato le violenze contro i manifestanti e ha proposto di aprire una seduta parlamentare straordinaria sulla situazione in Bielorussia.
“Gli avvenimenti in Bielorussia stanno raggiungendo il loro apice. Non è escluso che possano verificarsi ulteriori spargimenti di sangue. Io condanno la violenza. Il pestaggio dei manifestanti non è un modo accettabile di porre fine alle proteste. Ci vogliono modi diversi, innanzitutto, trattative” ha dichiarato Yurkin all’agenzia Interfax-Ovest.
“Noi, bielorussi, siamo un popolo ragionevole. Siamo persone sagge, pacifiche. Io, in quanto ex vice capo del Comitato della sicurezza dell’Unione, propongo di organizzare una riunione del corpo dei deputati eletto dal popolo bielorusso. Devono portare chiarezza in questa situazione, il che permetterebbe di ridurre la tensione nella società e arrivare ad un accordo. E’ necessario richiedere con urgenza una seduta parlamentare aperta affinché i deputati eletti dal popolo esprimessero la loro valutazione della situazione in loco,” ha detto l’ex-vice della KGB.
Ha inoltre sottolineato che la maggior parte dei deputati bielorussi sono anche membri del Parlamento dell’Unione.
Commentando le violente persecuzioni dei manifestanti nel periodo tra il 9 e l’11 agosto Yurkin ha sottolineato: “Ritengo che quest’ordine sia stato sbagliato”. Secondo le sue parole “i militari seguono lo statuto della leva nazionale, dove è prescritto che l’ordine del superiore è legge per il subordinato”.
Secondo lui nella valutazione degli avvenimenti dal punto di vista legale “ogni singolo caso deve essere indagato con professionalità”. “Ritengo che la dichiarazione di Karaev (ministro degli Interni Yuri Karaev che si è pubblicamente scusato per le violenze contro i “passanti” – Interfax) sia stata corretta e concordo che le successive azioni non devono violare la legge” ha aggiunto Yurkin.
Commentando gli esiti delle elezioni, l’ex vice capo del KGB ha sottolineato che ci sono state violazioni nel processo elettorale e “aggiunte” a favore del presidente in essere. “Ritengo che ci siano state violazioni nella definizione degli esiti delle elezioni. Credo che ci siano stati errori e voti aggiunti a favore di Lukashenko. Alcuni sono stati troppo prudenti. Le mie personali indagini confermano che le violazioni hanno avuto luogo” ha dichiarato Yurkin.
Il 9 agosto in Bielorussia si sono svolte le elezioni presidenziali. Secondo gli esiti ufficiali il presidente in essere Aleksandr Lukashenko, che è al potere dal 1994, ha vinto le elezioni con grande vantaggio rispetto agli altri candidati. Gli esiti pubblicati hanno provocato proteste di massa che continuano anche adesso.
Sono state arrestate 7 mila persone, alcune centinaia di feriti, un deceduto durante la manifestazione, e un altro dopo l’arresto. Secondo i dati della stampa sono scomparse circa 80 persone arrestate durante le manifestazioni.
Da giovedì aziende industriali bielorusse sono in sciopero.
I manifestanti non concordano con gli esiti pubblicati delle elezioni presidenziali secondo i quali Alexandr Lukashenko ha ottenuto l’80,1% dei voti e Svetlana Tikhanovskaya – il 10,12%.