Trump ha firmato l’Atto sulla democrazia in Bielorussia; Fasel vuole tenere trattative sia con Lukashenko che con l’opposizione – Yelena Leuchanka ha risposto in modo inequivocabile; i pensionati bielorussi sono usciti a protestare anche sulle strade ghiacciate; accuse sempre più crudeli e assurde contro i cittadini della Bielorussia
28 dicembre 2020 | BYHelp-Mediagroup
Il presidente degli Stati Uniti Trump ha firmato l’Atto sulla democrazia in Bielorussia
l’Atto sulla democrazia in Bielorussia firmato da Donald Trump conferisce ulteriori poteri al presidente degli Stati Uniti per imporre sanzioni in relazione alle proteste post-elettorali in Bielorussia. L’atto è stato firmato nell’ambito dell’approvazione del budget 2021. Il Presidente del Comitato per le relazioni estere del Senato, Jim Risch, ha notato che questa decisione conferma il sostegno del popolo bielorusso da parte degli Stati Uniti:
«La brutale e continua persecuzione dei civili che protestano contro il regime del signor Lukashenko in Bielorussia è disonesta. L’atto legislativo pronunciato oggi conferma il sostegno degli Stati Uniti al popolo bielorusso e al suo desiderio di un futuro più libero e democratico».
L’Atto non riconosce Aleksandr Lukashenko come legittimo, riconosce Il Consiglio di coordinamento come organo legittimo per negoziare nuove elezioni presidenziali in Bielorussia e un trasferimento pacifico del potere in conformità con gli standard dell’OSCE. Entro quattro mesi, dovrebbe essere presentato un rapporto sulla minaccia alla sovranità e all’indipendenza della Bielorussia e alla partecipazione della Russia in questo, nonché un documento sulle condizioni finanziarie di Aleksandr Lukashenko e delle persone responsabili della falsificazione delle elezioni presidenziali e della repressione politica in Bielorussia, per l’introduzione di sanzioni personali contro di loro.
I pensionati bielorussi continuano a riunirsi per le manifestazioni contro Lukashenko
Quasi tutte le marce di pensionati che si sono svolte in Bielorussia sono state accompagnate da dure misure delle forze dell’ordine, ai cortei non è stato permesso unirsi in modo organizzato. I pensionati sono stati arrestati e multati, per questo oggi (così come lunedì scorso) hanno cambiato il luogo di ritrovo e hanno deciso di riunirsi vicino all’albero di Natale, lontano dal centro della città. I pensionati, che si sono riuniti nella tradizionale manifestazione, hanno portato con loro le bandiere nazionali e hanno scandito «Viva la Bielorussia!», ma dopo un po’ si sono dispersi a causa del forte ghiaccio sulle strade. Nessuno degli anziani è stato arrestato.
Causa penale per i disegni in strada, fino a 25 anni di carcere per un testimone di omicidio e una multa per la condivisione di un canale Telegram
Nella piccola città della Bielorussia Skidzel, è stata arrestata una ragazza che stava disegnando disegni di protesta alle fermate degli autobus e sui muri. I suoi disegni mostrano cicogne, ragazze, alberi di Natale con la scritta «Viva la Bielorussia», senza invocare la violenza. Tutte le immagini e le scritte sono state realizzate a metà dicembre. Il loro autore era una residente locale di 26 anni. Hanno trovato uno stampino e dei colori a casa della ragazza e contro di lei è stato aperto un procedimento penale.
Una residente di un’altra città regionale della Bielorussia, Bykhau, è stata condannata per aver condiviso dei messaggi da canali di Telegram scomodi per le autorità. La ragazza è stata multata di circa 140 euro.
Il residente di Brest Aleksandr Kardziukou è stato accusato di tentato omicidio. È diventato un testimone oculare del momento in cui, l’11 agosto, Henadz Shutau è stato fatalmente ferito alla testa. Henadz è morto 8 giorni dopo, il 19 agosto, per una ferita da arma da fuoco alla testa. Un procedimento penale sul fatto dell’omicidio di Shutau non è stato ancora aperto – tuttavia, è apparso un procedimento penale contro un testimone degli eventi, Aleksandr Kardziukou. Inizialmente, Kardziukou è stato accusato ai sensi del c. 2 dell’art. 363 del Codice penale («Resistenza a un agente di polizia»). Ma in seguito l’articolo è stato modificato – ora egli è accusato di tentato omicidio (c. 2 dell’art. 139 del Codice penale della Repubblica di Belarus). Rischia da 5 a 25 anni o l’ergastolo.
Dopo l’introduzione delle sanzioni, all’oligarca bielorusso Varabei è stato negato di acquistare una banca in Ucraina
Dopo l’introduzione delle sanzioni personali dell’UE contro le persone coinvolte nella violenza contro i civili nella Repubblica di Belarus, la Banca nazionale ucraina ha negato l’acquisto di BTA Bank al cittadino bielorusso Mikalai Varabei, a causa della sua reputazione professionale negativa. Mikalai Varabei, insieme ai suoi soci d’affari Aliaksei Aleksin e Aleksandr Zaitsau, gode del favore speciale di Aleksandr Lukashenko, sostiene il suo regime ed è il suo «portafoglio». Varabei è uno dei principali uomini d’affari in Bielorussia, con degli interessi commerciali nell’industria petrolifera, nel transito del carbone, nel settore bancario e in altri settori dell’economia. È uno dei soci in affari di Viktor Medvedchuk, che è parente del presidente russo Vladimir Putin.
Il presidente della Federazione internazionale di hockey su ghiaccio (IIHF) Rene Fasel si è offerto di discutere dello svolgimento del Campionato mondiale 2021 con il governo e con l’opposizione della Bielorussia
La Federazione internazionale di hockey su ghiaccio (IIHF) deve dare una risposta entro l’11 gennaio su dove si svolgerà il Campionato mondiale di hockey su ghiaccio 2021. Nonostante il fatto che la comunità mondiale si sia ripetutamente rivolta personalmente a Fasel con l’appello a trasferire il campionato dalla Bielorussia in un altro Paese, non c’è stata ancora una risposta ufficiale.
Rene Fasel ha risposto alla lettera aperta di Yelena Leuchanka – rappresentante della Libera Associazione degli Atleti della Bielorussia (SOS BY). Il presidente di IIHF propone di tenere colloqui sia con Lukashenko che con l’opposizione. Nella sua risposta, Fasel scrive che spera che il dialogo con il governo e l’opposizione aiuti a trovare le possibilità per organizzare un «campionato apolitico» a Minsk e Riga. Tuttavia, in Bielorussia lo sport è diventato da tempo un elemento dell’ideologia del regime di Lukashenko. «Vorrei sottolineare che da molti anni l’hockey in Bielorussia, sponsorizzato dal regime, è uno sport ideologico. Se si dà un’occhiata all’apparato amministrativo della federazione di hockey, si vedono solo funzionari governativi e persone vicine ad Aleksandr Lukashenko. Questa è davvero una politica che ha trovato la sua incarnazione nello sport» scrive la famosa cestista nella sua risposta a Fasel.
Sulla proposta di René Fasel di tenere un dialogo con la partecipazione del governo e dell’opposizione, Leuchanka ha dichiarato che la Libera Associazione degli Atleti della Bielorussia è pronta a tenere una riunione, però «non nel formato di dialogo politico, ma nel formato d’affari. Insieme alla Fondazione bielorussa per la solidarietà sportiva, siamo pronti a trasmettervi in dettaglio l’essenza del problema affrontato dal popolo bielorusso, parlare di torture, repressioni senza precedenti e lotta contro qualsiasi forma di dissenso su tutti i livelli. Siamo pronti a discutere su modi e soluzioni costruttivi per spostare il Campionato mondiale di hockey su ghiaccio 2021 da Minsk, oltre a fornire assistenza in merito».
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