Maksim Znak è stato incriminato in modo definitivo; agli attivisti bielorussi per i diritti umani, attualmente prigionieri politici, è stato assegnato il premio ceco «Homo Homini»; le madri degli arrestati a Mozyr non riescono a trovare i propri figli
11 maggio 2021 | Voice of Belarus
Maksim Znak è stato incriminato in modo definitivo. A breve, il suo caso verrà rinviato al tribunale
Il caso del membro del Consiglio di Coordinamento, avvocato Maksim Znak, che si occupava delle questioni del quartier generale di Viktar Babaryka, è stato consegnato al pubblico ministero per il rinvio in tribunale, contro Znak è stata mossa l’accusa finale.
«L’accusa consiste di formulazioni astratte, dalle quali non è assolutamente chiaro quali siano state esattamente le azioni di Maksim che l’investigatore ha ritenuto essere reati. L’atto di accusa, composto da numerose pagine, descrive alcuni eventi e azioni di altre persone, che non costituiscono un reato e non sono collegati all’imputato», ha scritto l’avvocato Dzmitry Laeusky.
Znak è accusato in base a tre articoli del Codice Penale: cospirazione con l’obiettivo di impossessarsi del potere dello Stato usando mezzi incostituzionali (art. 357 comma 1 c.p.), creazione di gruppo estremista (art. 361 comma 1 c.p.), incitamento ad azioni volte a causare danni alla sicurezza nazionale (art. 361 comma 3 c.p.).
Gli attivisti per i diritti umani hanno riconosciuto Maksim Znak come prigioniero politico. Gli avvocati hanno affermato che, di fatto, Znak è diventato oggetto di persecuzione penale per aver espresso la propria opinione professionale su questioni legali e esercitato i diritti fondamentali.
Agli attivisti bielorussi per i diritti umani, attualmente prigionieri politici, è stato assegnato il premio ceco «Homo Homini»
L’organizzazione non governativa ceca People in Need ha insignito del premio «Homo Homini» («L’uomo per l’uomo») gli attivisti bielorussi per i diritti umani Marfa Rabkova, Leanid Sudalenka, Tatsiana Lasitsa e Andrey Chepyuk. Il premio è stato istituito nel 1994 e viene assegnato alle persone che hanno dato «un contributo significativo alla promozione dei diritti umani, della democrazia e delle soluzioni non violente ai conflitti socio-politici».
La cerimonia di premiazione si è svolta a Praga il 10 maggio in formato online.
Tutti gli attivisti per i diritti umani premiati sono riconosciuti come prigionieri politici, risultano sospettati ai sensi degli articoli 293 (disordini di massa), 342 (organizzazione e preparazione di azioni che violano gravemente l’ordine pubblico, o partecipazione attiva ad esse) o 285 (creazione di un’organizzazione criminale, o partecipazione ad essa).
Le madri degli arrestati a Mozyr non riescono a trovare i propri figli
Il 4 maggio l’ufficio stampa del Ministero dell’Interno ha informato di un’operazione speciale, durante la quale sono state arrestate 11 persone che avrebbero opposto resistenza durante la dispersione delle proteste l’11 agosto. Due di queste persone sono state rilasciate, le altre messe in custodia. Tuttavia, da allora, alcune madri non riescono a localizzare i propri figli. La polizia indirizza queste donne, una a una, verso i centri di detenzione preventiva di diverse città, ma di fatto poi si scopre sempre che i loro figli non risultano nei posti indicati.
Inoltre, gli attivisti per i diritti umani non riescono tuttora a stabilire l’identità di una delle persone arrestate.