29 agosto 2020, 10:52 | TUT.BY
I giornalisti del canale televisivo tedesco ARD, detenuti un giorno fa a Minsk, hanno perso l’accreditamento. I membri russi del gruppo verranno deportati dalla Bielorussia. È stato redatto un rapporto sul rappresentante bielorusso per la sua presunta partecipazione ad un’azione di massa. È inoltre nota la revoca dell’accreditamento ai giornalisti bielorussi che lavorano per la BBC, Reuters, Radio Svaboda, AFP ed altri.
Ilya Kuznetsov, assieme ai cittadini russi Serghey Sergheyev e Mikhail Fomin (tutti e tre erano accreditati presso il Ministero degli Affari Esteri bielorusso come giornalisti del canale televisivo ARD) sono stati arrestati a Minsk ieri. I giornalisti hanno passato la notte nel dipartimento di polizia. Sono stati rilasciati solo al mattino del giorno dopo.
«Hanno redatto un protocollo ai sensi dell’articolo 23.34 (partecipazione attiva ad un’azione di massa) e hanno revocato il loro accreditamento «al fine di garantire la sicurezza delle informazioni del paese», ― ha detto Ilya Kuznetsov a TUT.BY.
Secondo Ilya, i suoi colleghi russi saranno deportati dalla Bielorussia con il divieto di tornare nel paese nell’arco di cinque anni.
I giornalisti russi sono stati portati via da un rappresentante dell’Ambasciata russa. Non si sa ancora quando avrà luogo il processo contro Ilya Kuznetsov.
Alle giornaliste della BBC, Tatsiana Melnichuk e Tatsiana Yanutsevich, è stato revocato l’accreditamento rilasciato dal Ministero degli Affari Esteri che le permetteva di lavorare legalmente nel paese.
«Ci hanno chiamato stamattina dal Ministero degli Esteri dicendo che da oggi veniva annullato l’accreditamento in seguito alla decisione della Commissione interministeriale, con lo scopo di garantire la sicurezza nel settore dell’informazione», ha detto Tastiana Melnichuk a TUT.BY. «-Alla domanda «che cosa ho fatto di sbagliato», mi hanno risposto che gli era solo stato ordinato di riportare queste informazioni».
Radio Svaboda riferisce che per la stessa decisione della Commissione, l’accreditamento è stato revocato ai suoi corrispondenti Ales Dascinski, Oleg Gruzdilovich, Vladimir Gridin e Aleksandra Dynko.
Nella lista di coloro che hanno perso l’accreditamento ci sono anche Vasily Fedosenko e Dmitry Kostin (Reuters), Serghey Gapon e Aleksandr Grebenkin (AFP), Serghey Grits e Yuri Karmanov (Associated Press), Ghennady Sharipkin (RFI), Roman Vasyukovich («Nastoyasceye vremya» (Real Time – N.d.T.)).
RIA «Novosti» comunica, in riferimento all’Ambasciata russa, che quattro cittadini russi, che lavoravano per i media occidentali, vengono deportati dalla Bielorussia. Due di loro hanno lavorato per la Associated Press, mentre altri due – per il canale televisivo tedesco ARD.
Il giorno prima si è saputo che anche il noto corrispondente fotografico svedese, vincitore della World Press Photo, Paul Hanson, è stato deportato dalla Bielorussia con un divieto d’ingresso per cinque anni.
Hanson è stato arrestato il 27 agosto 2020. Quel giorno più di 50 giornalisti, tra cui corrispondenti di TUT.BY, sono stati arrestati a Minsk. L’Associazione dei giornalisti bielorussa ha fatto una richiesta al capo del Comitato Investigativo di avviare un procedimento penale per l’impedimento all’attività professionale legittima.
Ricordiamo che anche giornali bielorussi «Komsomolka», «Narodnaya Volia», «Belgazeta» e «Svobodnye Novosti Plus» hanno difficoltà di stampa e distribuzione.
Ancora prima delle elezioni, Aleksandr Lukashenko ha criticato i media stranieri. Lo hanno fatto pure i suoi funzionari che sono in attesa di istruzioni del presidente su come procedere in questo caso.
«Tutti al Ministero degli Esteri sono in attesa di ricevere il comando del presidente. Che atteggiamento è nei confronti dell’intero paese? BBC, «Svaboda» (Radio Svaboda – N.d.T.), «Svobodnaya Evropa» (Europa libera – N.d.T:), e così via. Questi video stream… Per non parlare della tendenza che creano… Tutti loro invitano la gente a disordini di massa. Perché lo tollerate? Siete voi ad averli accreditati qui. Non dovete aspettare la fine della campagna elettorale. Mandateli via di qui se non rispettano le nostre leggi e chiamano la gente al «majdan» (rif. alla rivoluzione della libertà in Ucraina – N.d.T)», ha detto Lukashenko durante un incontro con i dirigenti del blocco economico del paese.