Bielorussia | 19° settimana di proteste (14–20 dicembre)

Un nuovo filmato di prepotenze su manifestanti pacifici

20 dicembre 2020 | BYHelp-Mediagroup
Source: Voice of Belarus. Cover photos: Taken from the video.

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Durante la diciannovesima settimana di proteste in Bielorussia, sono stati pubblicati nuovi filmati che mostrano la dispersione di proteste pacifiche ad agosto, nonché registrazioni da un dipartimento di polizia con prove di umiliazione e prepotenza a cui i detenuti sono stati sottoposti in un centro di detenzione preventiva.

Vitaly Shklyarou, uno stratega politico, cittadino statunitense, è stato arrestato senza alcune prove nel luglio di quest’anno e ha trascorso quasi 3 mesi in un centro di detenzione preventiva in Bielorussia. Tuttavia, dopo il suo rilascio, nella sua intervista ha parlato in modo ambiguo dell’incontro di Lukashenko con i rappresentanti dell’opposizione arrestati nell’ottobre di quest’anno. Shklyarou chiama Lukashenko l’ultimo dittatore e allo stesso tempo un padre premuroso che ha portato suo figlio in carcere per incontrare i prigionieri politici.

Al culmine dell’epidemia di coronavirus, Lukashenko visita ospedali per malattie infettive, cercando di mostrare la sua vicinanza alle persone e la cura nei loro confronti.

La dispersione delle azioni di protesta pacifiche e gli arresti continuano in tutta la Bielorussia. Le forze dell’ordine hanno arrestato due uomini che camminavano con i loro figli per strada.

Il 17 dicembre, l’Unione Europea ha approvato un nuovo pacchetto di sanzioni contro il regime di Lukashenko. 

Il 18 dicembre, è stato ufficialmente annunciato che il Ministero degli affari interni della Bielorussia e il Servizio Federale delle Truppe della Guardia Nazionale della Federazione Russa hanno firmato un accordo di cooperazione. L’accordo è datato 19 novembre 2020.

La settimana si è conclusa con le tradizionali marce domenicali. Nonostante il freddo, i residenti dei quartieri di Minsk e di molte regioni della Bielorussia sono usciti per le strade per esprimere apertamente il loro disaccordo con l’attuale regime.

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