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Le giornaliste bielorusse sono ancora dietro alle sbarre; l’Estonia stanzierà 800 mila euro per progetti comuni e per il sostegno al giornalismo indipendente; il governo bielorusso è tenuto ad attuare la decisione del Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite entro 180 giorni

2 gennaio 2021 | BYHelp-Mediagroup
Katsiaryna Andreyeva.
Source: BELSAT

Il comitato investigativo ha rifiutato il rilascio della giornalista Katsiaryna Andreyeva su cauzione

Il comitato investigativo ha rifiutato di accogliere le richieste di rilascio della giornalista del canale televisivo «Belsat», Katsiaryna Andreyeva, avanzate dal presidente dell’Associazione bielorussa dei giornalisti, dai caporedattori, dai giornali «Novy Chas» e «Narodnaya Volya» e dal giornalista Valery Kalinouski.

Come motivazione, sono state indicate le prove inconfutabili del reato commesso, raccolte durante le indagini preliminari. L’investigatore a capo del dipartimento del distretto Frunziensky di Minsk, Ivan Kurylovich, ha definito le richieste di rilascio infondate e immotivate.

In precedenza, il comitato investigativo aveva rifiutato anche la richiesta di rilascio di un’altra giornalista di «Belsat», Darya Chultsova. La spiegazione affermava che, se rilasciata, Darya Chultsova avrebbe potuto sottrarsi alle autorità inquirenti e ostacolare le indagini preliminari sul proprio procedimento penale.

Le giornaliste Katsiaryna Andreyeva e Darya Chultsova si trovano dietro alle sbarre dal 15 novembre 2020. Sono state arrestate dopo una trasmissione in diretta dal canale televisivo «Belsat» che riprendeva la repressione di una protesta pacifica a Minsk. Quel giorno, centinaia di residenti si erano riuniti nella Piazza dei Cambiamenti in memoria dell’assassinato Raman Bandarenka. Contro le giornaliste è stata avviata una causa ai sensi dell’articolo 342 del codice penale della Repubblica di Bielorussia, secondo cui sono vietate «L’organizzazione e preparazione di attività che violano gravemente l’ordine pubblico o la partecipazione attiva ad esse».

Da quanto racconta una delle ragazze che è stata in cella con le giornaliste, Darya e Katsiaryna hanno avuto crisi allergiche e attacchi di panico.

Katsiaryna Andreyeva e Darya Chultsova.
Source: BELSAT

L’ex sindaco di Homel ha vinto una causa a Ginevra contro le autorità bielorusse

Il Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite (Svizzera) ha pubblicato la sua decisione n. 2330/2014, presa sul ricorso di Sviatlana Holdade, ex presidente del Comitato esecutivo della città di Homel.

Nel 2012, l’ex sindaco di Homel Sviatlana Holdade, insieme agli attivisti per i diritti umani Leanid Sudalenka e Anatol Paplauny, ha protestato contro la persecuzione del difensore dei diritti umani Ales Bialiatsky, imprigionato dalle autorità nel 2011 per un periodo di quattro anni e mezzo sulla base di accuse penali inventate. Le autorità hanno rifiutato una domanda ufficiale collettiva, che era stata presentata per tenere un picchetto, usando come scusa l’obbligo di stipulare contratti con la polizia, l’ambulanza e il servizio di pulizia locale prima dell’evento.

Sviatlana Holdade.
Source: gomelspring.org

Gli esperti internazionali sono giunti ad una conclusione unanime: i fatti presentati dal gruppo di residenti di Homel testimoniano che La Repubblica di Bielorussia ha violato i diritti di riunione pacifica e libera espressione di opinioni personali (articoli 19 e 21 della Convenzione internazionale sui diritti civili e politici). A seguito del rifiuto ufficiale di Minsk di collaborare sul ricorso citato, il Comitato per i diritti umani ha riscontrato anche una violazione dell’articolo 2 della Convenzione, secondo il quale tutti i Paesi sono obbligati ad adempiere in buona fede agli obblighi internazionali assunti.

La decisione presa in Svizzera è definitiva e non è soggetta ad appello. Entro sei mesi (180 giorni), il governo bielorusso è obbligato a:

  • fornire a chi ha denunciato un mezzo efficace di protezione legale. Ciò significa fornire alle vittime un risarcimento adeguato;
  • prendere tutte le misure necessarie per prevenire violazioni simili in futuro rivedendo la propria legislazione nazionale e il modo in cui viene applicata;
  • entro 180 giorni, informare il Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite sull’attuazione della decisione presa e pubblicarla sui media in entrambe le lingue nazionali, russo e bielorusso.

L’Estonia stanzierà circa 800 mila euro per sostenere progetti comuni con la Bielorussia

L’Estonia è pronta a sostenere finanziariamente progetti dedicati all’aiuto ai media indipendenti in Bielorussia, nonché a prestare particolare attenzione ai progetti legati all’istruzione superiore. Le autorità estoni prevedono di stanziare 800 mila euro a questo scopo.

«La Bielorussia è uno dei Paesi prioritari per la cooperazione allo sviluppo estone dal 2011 e il nostro dovere è sostenere la Bielorussia ora più che mai. Per sostenere la stabilità della democrazia, possiamo condividere la nostra esperienza in merito alle riforme», ha dichiarato il Ministro degli esteri estone Urmas Reinsalu. 

Per quanto riguarda i progetti nel campo dell’istruzione superiore, si prevede di sviluppare, in particolare, la formazione tecnica. L’Università di Tecnologia di Tallinn, l’Università di Tallinn, l’Università di Tartu, il «College of Health» di Tallin, la Fondazione «Estonia Aperta» e il Centro estone per la «Partnership orientale» hanno già espresso il desiderio di partecipare alle collaborazioni bielorusso-estoni.

Azione di solidarietà a Tallinn l’11 ottobre 2020.
Source: ERR

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