L’ufficio del pubblico ministero ha stabilito che la condanna inflitta alla giornalista Barysevich era troppo lieve; retata ai danni degli amministratori dei canali Telegram locali; le pene esagerate per i manifestanti non sorprendono più nessuno
12 marzo 2021 | Voice of Belarus
L’ufficio del pubblico ministero chiede una pena più severa per l’imputata nella causa di «0 per mille»
L’ufficio del procuratore generale ha stabilito che alla giornalista di TUT.by Katsiaryna Barysevich è stata inflitta una condanna troppo lieve e ha presentato ricorso.
Il 2 marzo la corte del distretto Maskouski ha emesso un verdetto contro il medico Artsiom Sarokin e la giornalista Katsiaryna Barysevich, accusati di divulgazione di informazioni mediche riservate Artsiom Sarokin è stato condannato a due anni di reclusione da scontare tra un anno e al pagamento di una multa, ed è stato rilasciato lo stesso giorno in aula; Katsiaryna Barysevich è stata condannata a sei mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 100 unità base (circa 920 euro), rimane nel centro di custodia cautelare.
La difesa di Katsiaryna Barysevich ricorrerà in appello. Gli avvocati insistono sull’innocenza della giornalista di TUT.BY.
Gli amministratori dei canali Telegram e i giornalisti sono al centro dell’attenzione del sistema repressivo
A Grodno è stato arrestato il giornalista investigativo Dzianis Ivashyn. Grazie alle sue inchieste è stato reso noto che nella polizia antisommossa bielorussa lavorano ex membri delle forze speciali ucraine «Berkut», che nel 2013–2014 hanno brutalmente disperso le proteste sulla piazza Maidan a Kiev, e che, dopo il cambio di governo, sono sfuggiti alle indagini emigrando in altri Paesi, inclusa la Bielorussia.
La madre di Dzianis Ivashyn ha raccontato che il figlio è stato arrestato da degli ufficiali del KGB. La casa del giornalista è stata perquisita.
Oggi gli abitanti di Dziarzhynsk hanno subito delle perquisizioni di massa: sono stati arrestati gli amministratori dei canali Telegram locali, si tratta di almeno 9 persone.
Secondo il ministero dell’Interno avrebbero prodotto dei«simboli non registrati», danneggiato le infrastrutture della città, incitato la città alla protesta e organizzato delle manifestazioni.
Le pene esagerate per i manifestanti sono diventate una pratica comune per i tribunali bielorussi
A Minsk la Corte ha condannato Il 22enne Aliaksandr Ivanou a scontare tre anni in una prigione di massima sicurezza per aver minacciato dei giudici e degli agenti di polizia al telefono e via messaggi. La Corte gli ha imposto di pagare alle vittime 13mila rubli di risarcimento (oltre 4mila euro).
Oggi è stata presa in esame la causa ai danni di un ciclista che è passato per la città con una bandiera raffigurante «Pahonia». Secondo la testimonianza di un poliziotto, alla vista della bandiera, le persone sorridevano e facevano dei gesti di saluto, il che avrebbe potuto portare a un turbamento dell’ordine pubblico. Di conseguenza, il ciclista è dichiarato colpevole di aver commesso un illecito amministrativo e deve scontare 15 giorni di arresto.
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