Esperto iSANS: i manifestanti sono stati sottoposti a maltrattamenti e torture

Si tratta di crimini, secondo il diritto internazionale e le leggi della Repubblica di Belarus

18 agosto 2020 |  International Strategic Action Network for Security
Source: TUT.BY

I dati consolidati relativi al numero di vittime e feriti da parte delle forze dell’ordine a seguito della repressione delle proteste e nei centri di detenzione dal 9 al 13 agosto sono stati forniti a iSANS in forma riservata. Il documento riporta i dati relativi a un totale di 347 pazienti. Abbiamo chiesto la collaborazione di un perito indipendente in campo medico-giuridico con esperienza di lavoro in situazioni di crisi di commentare i dati ricevuti in forma anonima.

La maggior parte delle ferite e lesioni delle vittime sono l’evidente risultato di violenza fisica da parte delle forze dell’ordine con manganelli ed altre armi non letali. Il secondo gruppo di traumi e ferite è invece quello causato dall’uso di armi da fuoco, a quanto pare con proiettili di gomma esplosi per disperdere le azioni di protesta. Una terza categoria è costituita dai traumi che sembrano essere stati provocati dall’uso di granate stordenti e mine, con conseguenti lesioni da esplosione in varie parti del corpo. La quarta, invece, la probabile esposizione a gas tossici, vapori e fumi che hanno portato ad ustioni oculari ed intossicazione. Quest’ultimo gruppo di pazienti è composto anche da persone affette da malattie croniche, tra cui l’ipertensione, il diabete e l’epilessia, che hanno subito un aggravamento per la tardiva somministrazione di cure mediche di emergenza, anche nei centri di detenzione temporanea.

Esaminando i dati raccolti, possiamo affermare con certezza che le azioni delle forze dell’ordine durante le proteste, al momento dell’arresto, del trasporto dei manifestanti e durante la loro permanenza nei centri di detenzione temporanea, non solo risultano sproporzionate rispetto alle azioni dei manifestanti, ma hanno rappresentato vere e proprie forme di tortura e brutalità disumane. Non c’è alcun dubbio su questo. Queste azioni sono avvenute in modo diffuso e sistematico, mettendo in pericolo la salute e la vita di centinaia di persone. Molte vittime sembrano aver subito danni gravi e permanenti alla salute. Almeno una persona è stata uccisa durante le manifestazioni, ma al momento sono già note altre due vittime.

Molti risultano tuttora irreperibili.

Queste azioni ed abusi di potere delle forze dell’ordine non sono certamente soltanto illegali ed illecite, ma devono essere anche qualificate come crimini in conformità con il diritto internazionale e con le leggi della Repubblica di Belarus. Chi ha dato tali disposizioni, insieme a chi le ha eseguite, dovrà essere rinviato a giudizio.

Una breve valutazione delle azioni delle forze dell’ordine bielorusse nei confronti dei partecipanti alle azioni di protesta del 9-13 agosto 2020 a Minsk

Secondo i dati delle diagnosi relative alle persone portate in ambulanza negli ospedali di Minsk durante le manifestazioni del 9-13 agosto 2020

Fonte: Elenco dei richiedenti l’assistenza medica in relazione alle manifestazioni del 09.08.2020 – 13.08.2020

18 agosto 2020

Panoramica dei dati raccolti 

La relazione, redatta in forma tabellare, contiene varie informazioni suddivise per data di trasporto in ospedale da parte delle ambulanze o per data in cui i pazienti hanno chiesto in autonomia l’assistenza medica; contiene inoltre alcuni dati personali dei pazienti come nome, patronimico, cognome, età, sesso; ora e luogo di riferimento; cittadinanza, indirizzo di residenza nella Repubblica di Belarus; una diagnosi provvisoria fatta dall’equipe dell’ambulanza; nome dell’ospedale in cui il paziente è stato trasportato per l’assistenza; e i risultati degli esami.

In totale, il documento riporta i dati di 347 pazienti, trasportate dalle ambulanze o presentatesi autonomamente, tra cui:

  • 80 persone il 09.08.2020, prima delle ore 20:30;
  • 17 persone il 10.08.2020, prima delle ore 8:00;
  • 4 persone il 10.08.2020, prima delle ore 15:00;
  • 94 persone il 10.08.2020, dopo le ore 20:00;
  • 80 persone l’11.08.2020, dopo le ore 06.00;
  • 69 persone il 12.08.2020, dopo le ore 06.00;
  • 3 persone il 13.08.2020, dopo le ore 06.00.

Di questi pazienti, 29 sono donne e 318 uomini. Il paziente più giovane ha 16 anni, il più vecchio ne ha 74. Per alcuni non è stata specificata l’età. Tra quelli inclusi nelle tabelle c’è un agente di polizia (diagnosi “lussazione del polso”), mentre gli altri 346 sono civili.

La maggior parte dei pazienti è stata portata dalle ambulanze ed era proveniente dalle vie in cui si sono svolte le proteste, tra cui Nemiga e vie limitrofe, Corso Pobediteley, Corso Masherov, la zona della stele “Minsk – città eroe”, via Gvardeyskaya, via Kalvariyskaya, via Griboyedov, via Pritytsky e le altre vie nella zona della stazione metropolitana “Pushkinskaya”, Corso Nazavisimosti, la zona della stazione metropolitana “Grushevka” ed altre. In qualche situazione sono state indicate delel zone residenziali nella periferia della città. Per 30 casi, le chiamate al Pronto soccorso sono state fatte direttamente dai centri di detenzione temporanea, tra cui quello di viale Okrestina (17 casi) oppure dai Dipartimenti degli Affari interni, tra cui il distretto Leninsky (7 casi), il distretto Pervomaisky (4 casi) ed il distretto Tsentralny (2 casi). In più della metà dei casi non è stato indicato un luogo di provenienza.

Le diagnosi possono comprendono tutte le seguenti tipologie:

  • morte prima dell’arrivo dei soccorsi in ambulanza, alle 22:35 del 10.08.2020, piazza Prytytsky (un caso);
  • ferite d’arma da fuoco (proiettili) alla testa e a varie parti del corpo e degli arti (tra cui petto, spalla, avambraccio, anche, stinchi, piedi, natiche, addome, comprese le ferite penetranti dell’addome con prolasso dell’intestino tenue, ferite cieche) – decine di casi;
  • trauma toracico, perforazioni al torace;
  • perforazione del torace con lesioni al bronco frazionario mediano destro e sviluppo di emopneumotorace (sangue e aria che entrano nel torace);
  • ferite da schegge in varie parti del corpo, tra cui il viso, il collo, le mani, gli avambracci, le anche, l’articolazione del ginocchio, la tibia, l’inguine, il lombo, la parte bassa del corpo, la parete addominale, le natiche, comprese le ferite da schegge penetranti e le ferite multiple da schegge – decine di casi;
  • traume e ferite da esplosione e da mina in varie parti del corpo, compreso lo spappolamento dei tessuti molli – decine di casi;
  • pneumotorace aperto (penetrazione dell’aria nel torace);
  • ferite lacere di varie parti del corpo e degli arti, compreso sguantamento parziale – decine di casi;
  • ferite da taglio e da punta su varie parti del corpo e degli arti, anche multiple – decine di casi;
  • ustioni da fiamma degli arti superiori e inferiori, addome – diversi casi;
  • ustioni chimiche agli occhi – diversi casi;
  • barotrauma all’orecchio (da impatto con la pressione dell’aria) – diversi casi;
  • perforazioni del timpano;
  • emorragie dell’orecchio;
  • traumi causati da storditore elettrico;
  • intossicazioni da gas, vapori, fumi – diversi casi;
  • lesioni cranio-cerebrali di varia gravità (anche chiuse e aperte) – molte decine di casi;
  • commozione cerebrale; contusioni emorragiche del cervello – decine di casi;
  • emorragia cerebrale subaracnoidale traumatica con formazione di ematoma avvolto, compreso l’ematoma acuto – diversi casi;
  • ematoma paraorbitale, diversi casi;
  • pneumoencefalia (ingestione di aria nel cranio);
  • fratture di varie ossa della testa e del viso (la base cranica, il tetto del cranio, lo zigomo, la mascella, i seni mascellari, il retro del naso, il sincipite, l’area parietale, l’area temporale, compresa una frattura traumatica aperta dello zigomo) – decine di casi;
  • fratture degli arti superiori e inferiori (chiuse e aperte, comprese le ossa scheggiate e spostate), fratture alle costole – decine di casi;
  • fratture da compressione del corpo vertebrale;
  • articolazioni slogate, danni alle sacche delle capsule articolari e spostamento della capsula e del sistema legamentoso di varie articolazioni, compresa la colonna vertebrale cervicale, compresa l’emartrosi delle articolazioni degli arti (sangue che entra nell’articolazione);
  • trauma ottuso all’addome;
  • ematomi sottocutanei, ecchimosi di varie parti del corpo e della testa e degli arti, tra cui brutti ematomi epidurali, iperemia lineare, gonfiore e indurazione del sangue delle natiche, della zona lombare, della fascia posteriore dell’anca, del collo, del torace posteriore e laterale, della fascia posteriore della spalla, della fascia posteriore delle articolazioni del gomito – molte decine di casi;
  • contusioni, ferite contuse, ecchimosi su diverse parti del corpo, testa e arti – molte decine di casi;
  • ipertensione arteriosa, crisi ipertensiva (diversi casi);
  • diabete mellito, compreso lo scompenso (trasportato dal centro di detenzione in via Okrestina);
  • convulsioni epilettiche – diversi casi.

Alla stragrande maggioranza dei pazienti sono stati diagnosticati traumi combinati e multipli tra quelli elencati.

Valutazione dei dati raccolti

Prima di tutto, è fondamentale rendersi conto che queste 346 persone (escludendo quindi l’agente di polizia) non sono tutte le vittime dalle azioni delle forze dell’ordine durante le proteste svoltesi a Minsk nel 9-13 agosto 2020. Possiamo affermare che questi sono i casi più gravi registrati nel bollettino. Secondo i dati aggiornati alla mattina del 17 agosto, sono più di 700 le persone che hanno sporto una denuncia, ma sono ancora molti quelli che non lo hanno (ancora) fatto o che non hanno richiesto assistenza medica. Inoltre, molti risultavano ancora detenuti al momento della stesura del rapporto, e tra questi sono presenti senz’altro altre vittime. Diverse organizzazioni per la difesa dei diritti umani bielorusse stanno documentando le azioni illegali delle forze dell’ordine di questi giorni. Un quadro chiaro lo avremo solo prossimamente. Ci sono innumerevoli testimonianze pubblicate dai media, o sui social network direttamente dalle vittime ed eventuali testimoni sia durante le proteste che nei centri di detenzione. A completamento dello scenario sono presenti foto e video che documentano l’accaduto e che dovranno essere analizzati più approfonditamente nel corso delle indagini. Le valutazioni riportate fin qui sono preliminari e si basano soltanto sull’analisi delle referenze del 9-13 agosto.

Bisogna inoltre considerare che le manifestazioni di protesta sono avvenute in decine di altre città bielorusse. Per avere un quadro completo dovranno essere analizzati i dati di tutto il paese.

Per valutare le azioni delle forze dell’ordine è molto importante tenere presente che le manifestazioni, secondo molteplici prove documentate, sono state per lo più pacifiche, senza devastazioni, occupazioni o atti violenti di alcun tipo. L’obiettivo dei manifestanti non era uno scontro con le forze dell’ordine, e quando ciò è avvenuto, è stato sempre in risposta ad un uso sproporzionato della forza. La dura reazione delle forze dell’ordine quindi non era motivata dalle azioni dei manifestanti, ma mirata principalmente a spaventare e punire le persone.

Dall’analisi dei traumi e ferite riportate del documento di referenza, si evince che esse sono state ottenute in risultato delle azioni illegali, sproporzionate e crudeli da parte delle forze dell’ordine durante la dispersione delle manifestazioni di protesta, durante le detenzioni dei manifestanti e passanti occasionali, loro trasporto, e durante la loro permanenza nei centri di detenzione temporanea.

La maggior parte dei traumi e delle ferite delle vittime sono il risultato delle violenze fisiche degli agenti delle forze dell’ordine con l’uso di manganelli ed altre armi non letali (traumi cranici, commozioni cerebrali, emorragie cerebrali, fratture al cranio, fratture agli arti, lesioni alle articolazioni, ematomi, ecchimosi, contusioni ecc.). La presenza di molteplici lesioni di questo tipo in decine di pazienti indica che le persone siano state ripetutamente percosse con violenza nonostante fossero sotto il pieno controllo delle forze dell’ordine e non rappresentassero una minaccia (di regola, ogni detenuto è stato aggredito da un gruppo di agenti). La natura “lineare” degli ematomi e la loro diffusione in tutto il corpo indica ulteriormente l’uso di manganelli e non è il risultato di eventuali urti. Non c’è dubbio che queste azioni fossero patologicamente violente e sadiche.

Il secondo gruppo di traumi e ferite evidentemente è causata dall’uso di armi da fuoco, probabilmente con proiettili di gomma, durante i tentativi di disperdere la folla. Decine di persone hanno le ferite da arma da fuoco in testa, altre parti del corpo ed arti, incluse perforazioni al torace e all’addome.

I traumi del terzo gruppo sono apparentemente dovute all’uso di granate stordenti e mine che hanno provocato lesioni da esplosione a varie parti del corpo, compreso lo spappolamento dei tessuti molli, ferite da scheggia, lacerazioni, oltre a ustioni degli arti superiori e inferiori e del corpo, barotraumi dell’orecchio, compreso perforazione del timpano.

In quarto luogo, il probabile utilizzo del gas ha causato a ustioni oculari ed intossicazioni da gas, vapori, fumi in un certo numero di pazienti.

L’ultimo gruppo di pazienti è costituito da persone affette da malattie croniche, tra cui ipertensione arteriosa, diabete mellito ed epilessia,che hanno subito un aggravamento per la tardiva somministrazione di cure mediche di emergenza, anche nei centri di detenzione temporanea.

Numerose prove documentali, nonché dichiarazioni di funzionari confermano l’uso massiccio da parte delle forze dell’ordine di armi da fuoco con proiettili di gomma e cartucce a salve, granate stordenti e gas lacrimogeni.

Conclusioni

Esaminando i dati raccolti, possiamo affermare con certezza che le azioni delle forze dell’ordine durante le proteste, al momento dell’arresto, del trasporto dei manifestanti e durante la loro permanenza nei centri di detenzione temporanea, non solo risultano sproporzionate rispetto alle azioni dei manifestanti, ma hanno rappresentato vere e proprie forme di tortura e brutalità disumane. Non c’è alcun dubbio su questo. Queste azioni sono avvenute in modo diffuso e sistematico, mettendo in pericolo la salute e la vita di centinaia di persone. Molte vittime sembrano aver subito danni gravi e permanenti alla salute. Almeno una persona è stata uccisa durante le manifestazioni, ma al momento sono già note altre due vittime.

Queste azioni ed abusi di potere delle forze dell’ordine non sono certamente soltanto illegali ed illecite, ma devono essere anche qualificate come crimini in conformità con il diritto internazionale e con le leggi della Repubblica di Belarus. Chi ha dato tali disposizioni, insieme a chi le ha eseguite, dovrà essere rinviato a giudizio.