Le forze dell’ordine contrarie a Lukashenko si uniscono
5 novembre 2020 | Ludmila Savitskaya, Sever.Realii
Andrei Ostapovich, ex investigatore senior del Comitato investigativo bielorusso, che si è rifiutato di partecipare alla persecuzione dei manifestanti, ha creato all’estero l’associazione By_Pol. Il suo scopo è raccogliere prove sui crimini commessi dalle forze dell’ordine e aiutare i colleghi che decidono di passare dalla parte del popolo.
Andrei Ostapovich si è dimesso dal Comitato investigativo della Repubblica di Belarus nel mese di agosto, poco dopo l’inizio delle proteste in seguito alle elezioni presidenziali. Nel suo rapporto ha scritto che si è rifiutato di «partecipare all’occultamento di crimini» e di eseguire «ordini criminali», e che gli «unici provocatori della violenza» che aveva visto alle manifestazioni erano «agenti della polizia antisommossa e delle altre forze dell’ordine». Dopo aver presentato il rapporto, Ostapovich ha lasciato Minsk ed è partito per la Russia, e durante la richiesta del visto per la Lettonia, è stato arrestato a Pskov. Dopo il clamore nei media, i servizi speciali russi non hanno osato concedere la sua estradizione ai colleghi bielorussi, Ostapovich è stato semplicemente portato fuori dalla Russia e dopo qualche giorno si è ritrovato in Polonia. Poco dopo ha presentato i documenti per ottenere lo status di rifugiato.
Il 2 novembre Andrei Ostapovich ha pubblicato sul suo profilo Instagram una foto con Svetlana Tikhanovskaya. L’ex investigatore ha annunciato la creazione dell’Associazione By_Pol. Ad essa hanno aderito gli agenti delle forze dell’ordine della Bielorussia che hanno rifiutato come lui di eseguire gli ordini e sono passati dalla parte del popolo. Ostapovich in linea di principio non ne fa i nomi per motivi di sicurezza, anche se alcuni si rivelano da soli sui social network.
By_Pol prevede di raccogliere prove dei crimini commessi dagli agenti delle forze dell’ordine nei confronti dei manifestanti pacifici in Bielorussia e aiutare i colleghi che hanno dato le dimissioni. L’obiettivo in futuro è preparare una riforma delle forze dell’ordine della Repubblica, come ha detto Andrei Ostapovich a un giornalista di Sever.Realii.
Come prima, di sicuro le cose non rimarranno
Uno dei compiti principali di By_Pol è quello di raccogliere le prove dei crimini commessi dalle forze dell’ordine. Le state raccogliendo per una futura Aia?
Chiunque voglia diventare presidente promuoverà la responsabilità penale per coloro che hanno picchiato, ucciso, stuprato le persone.
Ha ragione sull’Aia, soprattutto se questo regime si protrarrà. Stiamo raccogliendo le prove in modo che possano essere utilizzate in tribunale anche secondo la legislazione vigente. E inoltre, in occasione delle nuove elezioni oneste che Svetlana Tikhanovskaya promette, su cosa pensa che si baserà il programma politico dei candidati? Chiunque voglia diventare presidente promuoverà la responsabilità penale per coloro che hanno picchiato, ucciso, stuprato persone e sostenuto a spada tratta il protrarsi di questo potere illegale. E saranno create delle strutture speciali per tali indagini. Il nostro materiale potrà essere utili per loro.
Vedo anche un altro importante compito – riconoscere in ambito internazionale le strutture di OMON (polizia antisommossa) e GUBOP (Direzione generale per la lotta alla criminalità organizzata presso il Ministero degli Affari Interni della Bielorussia) come organizzazioni criminali e vietare agli agenti di entrare in luoghi dove, diciamo, piaceva loro andare in vacanza. Spero che la Russia si unisca a questo processo, oltre ad abbandonare Lukashenko e a collaborare con il nuovo governo bielorusso. E allora quelle forze dell’ordine non avranno un posto dove scappare. Finché Lukashenko rimarrà al potere, ci sarà pressione su queste strutture affinché non si sentano così libere ma capiscano che, come prima, sicuramente le cose non rimarranno. Il nostro popolo non perdonerà ciò che è accaduto.
Avete già la statistica sui crimini delle forze dell’ordine bielorusse?
Ci sono diversi casi di stupro, anche se non posso ancora rivelare il numero, сi sono delle persone picchiate.
450 persone sono già passate attraverso il «Centro di solidarietà bielorussa», invece a causa di tutti questi eventi non sappiamo ancora il numero totale di coloro che sono partiti per la Polonia. Abbiamo ricevuto casi specifici, siamo stati in grado di identificare la persona coinvolta nel reato, abbiamo dettagliato gli elementi del reato, preparato i documenti e siamo passati al reato successivo. Abbiamo trovato il video, abbiamo identificato l’agente secondo i nostri canali. I presunti capi d’accusa più comuni sono stati: puntava le armi contro un manifestante pacifico, lanciava granate. Ci sono diversi casi di stupro, anche se non posso ancora rivelare il numero, ci sono delle persone picchiate. I dati sugli omicidi sono di pubblico dominio.
Lei ha parlato di «identificare l’agente secondo i nostri canali». Appoggiate la deanonimizzazione delle forze dell’ordine bielorusse, anche con l’aiuto di programmi informatici?
Le informazioni sul programma di deanonimizzazione sono state una bufala mediatica per spaventare la gente.
Nel modo in cui accade adesso – no. Perché per tali banche dati vengono presi in considerazione i vecchi dati, capita che gli agenti citati si siano licenziati, abbiano lasciato il sistema qualche anno fa, siano andati in altri Paesi o abbiano iniziato a fare altre cose. E i programmi per computer? Ci credete? Le persone su quelle foto sono state identificate dai loro conoscenti, che hanno dato i loro link ai social network, poi tutto è stato elaborato in video. I programmi reali di questo tipo sono molto, molto costosi. Ci vogliono 150.000 dollari per un singolo accesso. Penso che queste informazioni sul programma di deanonimizzazione fossero una bufala mediatica fatta per spaventare le persone che, anche quando fanno parte delle forze dell’ordine, non sanno davvero come funzionano certe cose. In realtà, se avesse funzionato, sarebbero già stati scoperti e mostrati tutti gli agenti.
Chi finanzia By_Pol?
Non ci sono finanziamenti, il Centro di solidarietà bielorussa ci ha fornito dei locali, ha comprato le attrezzature, perché il mio computer è rimasto in Russia e i telefoni nelle foreste della Bielorussia, dove mi sono nascosto. Il Centro è stato formato con le donazioni di gente comune, i nostri IT bielorussi provenienti da tutto il mondo inviavano le donazioni.
E agli ex agenti delle forze dell’ordine che sono venuti a By_Pol e a Lei stesso, pagate gli stipendi?
Per sei mesi non possiamo lavorare ma abbiamo trovato il modo di essere utili al nostro Paese.
Io, come alcuni dei miei dipendenti, possediamo lo stato di rifugiati e non ci è permesso lavorare per i prossimi sei mesi. Riceviamo un’indennità – 750 PLN al mese (15.264 rubli russi). Per sei mesi non possiamo lavorare ma abbiamo trovato il modo di essere utili al nostro Paese. Svetlana Tikhanovskaya ha saputo di noi e ha voluto incontrarci. Abbiamo parlato, lei ha capito quanto sia importante quello che stiamo facendo ed altri partecipanti dei movimenti di protesta hanno iniziato a poco a poco a cooperare con noi.
Molte persone sono venute a conoscenza della criminalità sfrenata delle forze dell’ordine bielorusse grazie al canale di Telegram «Nexta». Collaborate con loro?
In un certo senso c’è collaborazione, anche se non abbiamo comunicato direttamente. So che le informazioni della nostra sede centrale sono utilizzate da questo media.
Protezione e riforma
Il nome «Sindacato per le forze dell’ordine» suona inaspettato. Avete intenzione di difendere la polizia antisommossa bielorussa? E non la gente dalla polizia antisommossa?
Gli agenti delle forze dell’ordine che sono passati dalla parte del popolo sono già in carcere e in condizioni terribili, ben peggiori di quelle dei civili.
Ricordate la mia storia, quando scappavo dai miei colleghi tra le foreste dell’Eurasia? L’agente fa parte del sistema. Sembra che abbia un motivo legittimo per prendere certe decisioni, ma in realtà no: il sistema rapidamente lo schiaccerà, arriveranno i colleghi che sono interessati a lavorare in modo diverso, i suoi superiori, la direzione e tutti eserciteranno pressioni, lo perseguiteranno e così via. Ora arrivano le notizie che gli agenti delle forze dell’ordine che sono passati dalla parte del popolo sono già in carcere e in condizioni terribili, ben peggiori di quelle dei civili. Il KGB, il servizio interno di sicurezza – tutti questi sistemi bussano immediatamente alla tua porta, ti arrestano, fanno illegalmente tutte le perquisizioni e falsificano la pratica, perché tu hai conoscenze e informazioni specifiche che potrebbero danneggiare l’attuale governo. Si sbarazzano di te molto più velocemente degli altri. Anche prima dell’inizio di tutti gli eventi, l’agente non era protetto sotto molti aspetti, anche in termini di prevenzione sociale. È tutto solo scritto su carta, ma nulla è realmente applicato. Vogliamo cambiare questa situazione.
Avete sentito parlare del «Mediatore di polizia» russo? Aveva dei piani simili, e ora è stato arrestato e ha diversi processi penali.
Credo che, sì, stiamo cercando di fare la stessa cosa, in un certo senso. Yury Zakharenko ha cercato di seguire questa strada, ma c’erano tecnologie diverse, non lo poteva fare dall’estero e presto è scomparso. Speriamo di fare un altro percorso.
Quali riforme delle forze dell’ordine della Bielorussia dovrebbero essere realizzate prima di tutto?
Da noi tutti urlano: «Perché in Paese ci sono così tanti agenti delle forze dell’ordine?» Dobbiamo iniziare con l’abolizione della carica di ufficiale per i funzionari che si occupano di approvvigionamento. Non dovrebbe essere per loro il servizio di 20 anni, perché non c’è pericolo, non è un ufficiale di sottomarino o un agente di polizia che potrebbe essere ucciso. Lo stesso personale civile deve lavorare fino all’età di 60 anni.
Secondo, dobbiamo sbarazzarci dei sistemi duplicati. L’ufficio del Pubblico ministero è un organo di vigilanza, ma nel Comitato investigativo c’è il cosiddetto DCP – Dipartimento di Controllo Procedurale, che duplica la vigilanza all’interno del sistema. Anche altre forze dell’ordine hanno dei servizi e dipartimenti simili. A che serve questo raddoppio e dispersione di forze?
Vale la pena considerare la depenalizzazione di alcuni articoli del Codice penale. Dove ho lavorato, circa il 40% dei casi riguardava la supervisione preventiva di persone uscite dal carcere. Non è tornato a casa in tempo, si è ubriacato, ha commesso un reato amministrativo. Dopo tre violazioni il procedimento penale viene riaperto. L’indagine viene svolta da un investigatore per casi particolarmente importanti, il carico aumenta, mancano gli specialisti per indagare su casi reali. Oppure i furti, che rientrano nel nostro articolo 205, parte 1. In questo caso, il costo dell’indagine non è commisurato al valore esiguo dei danni causati.
Scelta personale e lustrismo
E che dire di coloro che oggi hanno accettato di eseguire gli ordini criminali e di agire nell’interesse di Lukashenko? Ci sarà il lustrismo?
Abbiamo l’articolo 20 del Codice penale. Se un membro di una banda criminale non era un organizzatore e coordinatore, non ha commesso reati gravi e gravissimi, ha iniziato a collaborare alle indagini, allora è esonerato dalla responsabilità penale. Se una persona era dentro, ma non ha ucciso o mutilato personalmente nessuno, è esonerata dalla punizione. E poi quali sono i motivi legali per licenziarlo dalle forze dell’ordine e non lasciarlo lavorare lì? Sul piano etico, sì, ce ne sono, ha macchiato la propria divisa. Ma il nostro approccio è basato sul rispetto della legalità. I raduni in Bielorussia sono cresciuti a causa del fatto che il nostro governo ha iniziato a violare ogni sorta di legge contro i propri cittadini, ma noi non vogliamo assomigliare alle autorità attuali.
Ognuno fa la sua scelta quando inizia a sparare, stuprare e uccidere.
Ma se un dipendente ha commesso gravi reati, non può rimanere impunito e ricevere una pensione, la sua anzianità non verrà considerata. Ognuno fa la sua scelta quando inizia a sparare, stuprare e uccidere.
E dov’è la linea di demarcazione tra l’esecuzione dell’ordine e la coscienza civica?
Ognuno ha la sua. Nel mio caso non si trattava nemmeno di picchiare qualcuno, mi è bastato semplicemente trovarmi nella situazione di essere costretto in qualche modo a chiudere un occhio su una violazione della legge o addirittura a parteciparvi in qualche modo, permettendo involontariamente ad alcuni dipendenti di distruggere le prove delle loro attività criminali o di falsificare alcuni documenti contro qualcuno
Se i capitani dovessero chiudere un occhio sui crimini, che cosa stanno facendo allora i generali?
Molte unità militari non sono state coinvolte. Principalmente, si sono sporcati le mani quelli che sono vicini al presidente. Lukashenko nomina personalmente tutti i colonnelli e le cariche superiori. Il più delle volte si tratta delle persone più vicine a lui, quindi lo sostengono sono con tutto il cuore e non sarà possibile avere un dialogo con loro
Se saranno tutti licenziati, dove trovare il personale nuovo?
Pensa che lui nomini gli specialisti migliori o quelli di cui si può fidare? Non è un dato di fatto che i suoi collaboratori siano i migliori e i più intelligenti. Molti di noi hanno lavorato per tutta la vita, ma non godono della sua fiducia, le persone che non sono d’accordo, per esempio, ricoprono una certa carica e non possono fare carriera. E tutti questi presidenti, ministri – sì, non sono persone stupide, ma sono reclutati sulla base di ciò che possono effettivamente fare per Lukashenko.
Come valuta l’attuale livello di protesta in Bielorussia?
Finché la gente combatte, le autorità non hanno alcuna chance. Questa è l’agonia delle autorità attuali. Commettono continui errori, cominciano a sostituire un capo con un altro, quello capisce che può lavorare anche per due mesi e poi sarà ceduto e venduto, gli addosseranno qualche colpa. La gente non si arrende, non vuole il potere di Lukashenko e del suo gruppo criminale. Nessuno dimenticherà quello che è successo.