Auschwitz bielorusso: Karpiankou ha parlato della creazione di un campo di concentramento per prigionieri politici

È stata pubblicata una registrazione audio della conversazione in cui si parla dell’omicidio di Taraykouski e della creazione di campi per prigionieri politici in Bielorussia

15 gennaio 2021, 10:26 | TUT.BY
Mikalai Karpiankou
Mikalay Karpiankou con una bandiera in mano davanti a un bar dove ha rotto le porte di vetro con un manganello, 6 settembre 2020.
Source: Darya Burakina, TUT.BY

BYPOL ha pubblicato una registrazione audio dove un uomo con una voce simile a quella dell’ex capo del GUBOPiK (Ufficio centrale per la lotta contro la criminalità organizzata e la corruzione) e ora il viceministro dell’Interno – il comandante delle truppe interne Mikalay Karpiankou, racconta di come è stato ucciso Aliaksandr Taraykouski, così come di una riunione tenuta da Aleksandr Lukashenko in cui alle forze dell’ordine sono state date indicazioni su cosa fare con le proteste pacifiche e come trattare i manifestanti.

Tra l’altro, l’uomo con la voce di Karpiankou, dice che gli agenti delle forze dell’ordine «sono coperti su ogni fronte in termini di uso delle armi» dal capo dello Stato e riferisce anche che Aliaksandr Taraykouski è morto per un proiettile di gomma che «lo ha colpito al petto».

A giudicare da ciò che dice l’uomo nella registrazione, questa è stata fatta a fine ottobre, come lascia supporre la frase «Pertanto, Ivan Vladimirovich Kubrakov, maggiore generale, è stato nominato ministro, oggi gli sono state consegnate le spalline di tenente generale» (ciò è accaduto al Palazzo dell’Indipendenza durante una cerimonia il 30 ottobre).

Source: youtube.com/ By_Pol – the union of the security forces of Belarus

TUT.BY fornisce una trascrizione completa della registrazione.

«Beh, fategli qualcosa del genere: o lo mutilate, o lo storpiate, o lo uccidete»

All’inizio della registrazione, l’uomo parla della pistola russa Yarygin, che le forze dell’ordine bielorusse avrebbero ricevuto in servizio. Dai suoni della registrazione, l’uomo tiene la pistola in mano e dimostra ad altri come funziona. Inoltre, parlando della pistola, l’uomo menziona Aliaksandr Taraykouski, morto il 10 agosto.

Source: militaryarms.ru

«Abbiamo, direi, un’arma molto potente nel nostro arsenale. Sembra che [colpo di pistola] abbiano la pistola russa Yarygin, l’hanno presa come arma base. Loro, ovviamente, i russi, volevano copiare la SIG Sauer svizzera e hanno fatto la pistola Yarygin.

In questa posizione, sembra che sia sul fermo di sicurezza, ma affinché il fermo di sicurezza sia inserito, è solo… Prima o poi tutti dovranno farlo. La guerra ibrida non finisce, tutti dovranno usarla, dobbiamo fare un piccola precarica, precaricarla, e allora si mette in posizione di sicurezza da sola.

E anche se la prendi carica… non serve, non spara, quella è in posizione di sicurezza. E se si disinnesca di conseguenza [dice qualcosa di non udibile], c’era la sensazione che questa potesse essere un’arma traumatica in generale.

Allora, ieri abbiamo preso una scatola di cartone. L’abbiamo piegata in quattro, messa su una sedia, [dice qualcosa di non udibile] allora così l’abbiamo testata. Praticamente la scatola di cartone è stata trapassata, e anche la sedia è stata trapassata, ed è chiaro di che è morto questo ubriacone e deficiente, com’è che si chiamava?»

[A questo punto nella registrazione si sentono altre voci dire: «Taraykouski»]

Aliaksandr Taraikouski with a wound, 10 August 2020.
Aliaksandr Taraykouski con una ferita, 10 agosto 2020.
Source: TASS for TUT.BY

«Sì, Taraykouski, sì, un ubriacone e un deficiente. È morto, ovviamente, per un proiettile di gomma che gli ha colpito il petto. Stava lì in maglietta e penso che non si sarebbe incastrata nel retro della maglietta.

Le armi russe, le armi traumatiche, non sono diverse dalle armi da combattimento a distanza ravvicinata, perché un povero russo ha bisogno di protezione da un ceceno o da qualche daghestano, è chiaro, no? Tanto più, un Paese con un clima freddo, quindi solo lì..c’è una grande parte, la metà portano le giubbe.

Pertanto, ne abbiamo fatto richiesta. Abbiamo detto che ci mancano armi traumatiche. Di solito dobbiamo risolvere i problemi con manganello o pugni. Poi, in certi casi eccezionali, usare granate stordenti, in altri casi andare a fare qualche furbata per sgomberare le strade. Ovviamente, abbiamo bisogno di un’arma traumatica. E così, su indicazione del capo dello Stato, risulta che sono state acquistate 100 pistole: 30 sono state consegnate a SOBR (Squadra Speciale di Reazione Rapida – n.d.t.), 20 ad Almaz e 50 pistole sono state consegnate a noi.

Se il gruppo va da qualche parte, per qualsiasi cosa, come è stato nel nostro caso, quando Alikevich è partito, era necessario trattenere questo deficiente che andava in moto, e lì si è creata la situazione in cui è stato “abbattuto”. Fantastico, allora ci servivano due o tre di queste pistole. Pertanto, per compiti particolarmente difficili, io, come capo, prendo una decisione su un aggiuntivo [non udibile], ha un potere incredibile (la pistola – n.d.t.).

Quindi, come ha detto il presidente, se uno ti si precipita contro, se ti si precipita contro, usa un’arma che non è letale. A bruciapelo: gambe, stomaco, palle. Per fargli capire cosa ha combinato e cosa ha fatto, appena riprende conoscenza. Insomma, fategli qualcosa del genere: o lo mutilate, o lo storpiate, o lo uccidete. Usate l’arma direttamente sulla fronte, proprio in faccia, dopodiché non sarà mai più come prima.

E si riprenderà come si riprenderà. Non avrà metà del suo cervello, beh, se lo merita. Perché, per la maggioranza, tutti quelli che oggi scendono in strada per prendere parte alla guerra ferroviaria, quelli che bloccano le strade, attaccano la polizia, lanciano molotov, sono gli stessi terroristi. Queste sono persone superflue nel nostro Paese. Ed è stato proprio questo il punto cruciale di quella piccola riunione di oggi tenuta dal capo dello Stato.

E oggi il presidente ha detto: so chi e cosa. So chi ha trastullato tutti qui, e so, dice, chi sta tenendo in mano in questo momento l’ordine nel nostro Stato. Se la polizia ha i compiti che continua a svolgere e li svolge bene, il tasso di criminalità è diminuito, e la polizia ha ancora un compito, quello di proteggere tutti: il capo dello Stato, il suo entourage e la sua famiglia – insieme al servizio di sicurezza, e proteggere i deputati e le persone che governano lo Stato da queste minacce, e anche riportare l’ordine nelle strade.

Mikalai Karpiankou
Mikalay Karpiankou (in camicia bianca) durante una delle proteste vicino all’ingresso dell’edificio dove si trova il GUBOPiK del Ministero dell’Interno.
Source: onliner.by

È giunto il momento in cui nessun agente delle forze dell’ordine, nemmeno, a quanto pare, un poliziotto antisommossa, dovrebbe uscire contro i manifestanti senza avere un’arma da fuoco. Quindi, è arrivato un altro momento. È il momento delle azioni dure tenendo d’occhio, diciamo, i momenti politici, visto che siamo un Paese integrato nella comunità mondiale e obbligato a rispettare alcune azioni per non sembrare degli emarginati, – questa volta è finita. È arrivato un altro momento, e questa volta, a quanto pare, il momento richiede persone più giovani, più decise che sono andate oltre sé stesse.

Ora la cosa più importante, la cosa più importante: ci sono leader nelle squadre, e questi leader, se si va a trovare il senso principale nelle parole del ministro, questi leader non dovrebbero deluderci, poiché fanno parte del nostro personale effettivo, sono tra noi. Perché tutti siate vivi, sani, portiate a termine i vostri compiti, mettiate ordine e proseguiate il vostro lavoro quotidiano.

Pertanto, Ivan Vladimirovich Kubrakov, maggiore generale, è stato nominato ministro, oggi gli sono state consegnate le spalline di tenente generale. Questa è una grande fiducia e responsabilità per tutti i dipendenti degli organi di affari interni. [Una persona che] Non viene da fuori, ma è capo del GUVD (Dipartimento Principale degli Affari Interni – n.d.t.) e ha tirato fuori tutto su sé stesso e si è preoccupato. E dirò che a volte torni a casa, dormi e sogni la voce di Kubrakou e i suo ordini in diretta.

Pertanto, è stato nominato ministro e gli sono stati dati i più ampi poteri sia in termini di armi, sia in termini di tattica e, a quanto pare, in termini di uso di mezzi speciali e forza contro i manifestanti. Tutto il tempo a tirare pugni in modo tale che abbiano solo il tempo di girare, tutto il tempo a pensare combinazioni, tutto il tempo ad attaccare. Chi attacca è padrone della situazione, chi si difende è vittima, è selvaggina».

«Nel Paese, solo una parte ha il diritto di usare le armi: è lo Stato»

«Il presidente ha anche detto che prima di dicembre tutte queste situazioni che si verificano in strada devono essere risolte e affrontate duramente. Tutto è stato spiegato a tutti, è stata proposta la Costituzione. Ha anche detto che non si candiderà per un altro mandato. Parlava in modo semplice, umano, da uomo. [Il presidente ha detto] So che se oggi io cedo e me ne vado, saranno tutti finiti, saranno semplicemente distrutti, saranno distrutti anche molti dei presenti qui. Faranno lustrismo, tortureranno. Tutto ciò che è scritto: che verremo, romperemo tutto – tutto si sta avverando. Che la Direzione principale per la lotta alla criminalità organizzata sarà sciolta, le truppe interne saranno sciolte, i poliziotti antisommossa saranno messi in ginocchio, umiliati e così via, e molti altri, che solo loro sanno. Pertanto, è stato detto di mettere le cose in ordine e l’ordine verrà ripristinato. Ecco le istruzioni del capo di Stato. Affinché i comandanti riferiscano ed impostino i compiti – eccolo: ci è stata data un’arma in mano, ce l’abbiamo.

Source: TUT.BY

Come diceva nonno Lenin: nel Paese, solo una parte ha il diritto di usare le armi: lo Stato. Tutti gli altri che prendono le armi sono banditi. Banditi e terroristi, e l’atteggiamento nei loro confronti dovrebbe essere tale.

Le istruzioni di usare solo colori, solo gas e nient’altro, e non bagnare, però, a quanto pare, questa macchina [cannone ad acqua] per le sue caratteristiche tecniche in un secondo può gettare 200 litri d’acqua. Ecco, appunto. Praticamente è come se ti gettassero contro un barile. Il colpo è così forte che se una persona non è lontana o è di fronte a un pilastro o in mezzo a una folla, allora può essere investita direttamente, [di nascosto] allora solo in questo modo può essere usata. E sempre con il gas, sempre con il gas!»

«È stato detto creare un campo per quelli particolarmente pericolosi»

«Creata una banca dati. In questa banca dati, chi viene segnalato una seconda volta dovrebbe rimanere lì per sempre. È stato detto: sviluppare, fare un campo, fare un campo, beh, non per i prigionieri di guerra e nemmeno per gli internati, ma un campo per quelli particolarmente pericolosi…per il reinsediamento. E mettere del filo spinato attorno al perimetro. Per fare due ambienti – caldaia – un piano per mangiare – un piano per farli lavorare. Ma tenerli lì finché tutto non si calma.

Siamo coperti dal capo dello Stato su tutti i fronti in termini di uso delle armi. Da pazzi, dice, subito, dice, ovviamente, non bisogna sparare. È necessario, dice, dare una chance a una persona in questa situazione in modo che se ne renda conto. Se no, se non lo fa, allora attaccare! Perché il tempo è così, non è una rivoluzione a colori, ma una guerra ibrida.

Source: TUT.BY

E se non resistiamo noi, la prossima ragione sarà collegata alla Federazione Russa, alla Federazione Russa, andrà a crollare e poi, dice, rimarrà poco di questa Bielorussia: sarà divisa tra la Lituania, l’Ucraina e la Polonia. Quindi non è inutile che il Ministro abbia detto: tutto dipende dagli organi degli affari interni e da alcune unità – truppe interne, Direzione generale degli affari interni, polizia antisommossa, la nostra unità e l’unità di investigazione che è con noi. Questo, in breve, è quanto.

Ha detto che tutti saranno premiati (il 30 dicembre 2020 Aleksandr Lukashenko ha consegnato premi ai funzionari delle forze dell’ordine, tra cui Mikalay Karpiankou, – nota TUT.BY). Ha detto che anche se ci sono migliaia di premi, coloro che parteciperanno a scontri diretti riceveranno l’ordine “Per il coraggio personale”. Coloro che hanno partecipato agli scontri, hanno svolto compiti e sopportato con fermezza difficoltà verranno premiati con la medaglia “Per eccellenza nel mantenimento dell’ordine pubblico”. Anche se, dice, ce ne saranno migliaia, io, dice, firmerò questi premi. Questo è, in generale, ciò che ha detto oggi il presidente».

Il capo della Gestione Popolare Anticrisi Pavel Latushko, su richiesta di BYPOL, ha commentato la registrazione audio e confida nel fatto che ciò non sarà tollerato. «Dopo le dichiarazioni di Karpiankou, nessuno avrà il minimo dubbio: tutte le atrocità in Bielorussia stanno accadendo per ordine di Lukashenko e con la sua approvazione. Karpiankou indica che il compito principale della polizia, no, non è la protezione del popolo, ma la protezione di Lukashenko e della sua famiglia, la protezione dei deputati e di altre persone che gestiscono lo Stato», ha sottolineato il politico. «Karpiankou permette direttamente ai funzionari delle forze dell’ordine di mutilare e uccidere i manifestanti, garantendo la piena copertura di Lukashenko. “Usate l’arma direttamente sulla fronte, proprio in faccia, dopodiché non sarà mai più come prima. Siamo coperti dal capo dello Stato su tutti i fronti in termini di uso delle armi”, istruisce Karpiankou. Ammette che Taraykouski è stato ucciso dalle forze dell’ordine. Definisce inutili i manifestanti e promette in tutta serietà che per loro sarà costruito un campo di reinsediamento speciale, che sarà circondato da filo spinato».

Pavel Latushko ha assicurato che la registrazione audio sarà trasmessa a tutte le istituzioni europee, all’OSCE, al Consiglio Europeo, al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, alle autorità ufficiali della Russia e degli Stati Uniti. «Solleveremo la questione del riconoscimento del regime di Lukashenko come terrorista. Ancora una volta ci appelliamo alle Istituzioni internazionali sull’importanza di creare un tribunale penale internazionale per la Bielorussia», ha aggiunto il politico.