Gennaio rovente; non ci sarà tregua
10 gennaio 2021 | BYHelp-Mediagroup
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Gli eventi dei primi giorni del 2021 hanno dimostrato che non ci sarà tregua nel confronto politico in Bielorussia. Lukashenko e i suoi seguaci hanno lanciato un attacco attivo nei cortili dove le persone si sono riunite per celebrare il Capodanno. A loro volta i bielorussi, che ormai da tempo non aspettano di essere chiamati alle proteste, escono autonomamente per esprimere il proprio pensiero rispetto al potere di Aleksandr Lukashenko.
Nemmeno le vacanze natalizie sono state un ostacolo per i duri arresti. In questo periodo, i bielorussi ortodossi celebrano il Natale vestendosi con i tradizionali costumi festivi. Così, in uno dei cortili di Minsk, le persone che si erano radunate per un tea party delle feste sono state arrestate violentemente. Almeno tre di loro sono state poi portate in ospedale con ferite.
In questo contesto, in rete sono apparse nuove «fughe di notizie», che dimostrano l’essenza terroristica del regime di Lukashenko. Nelle registrazioni del 2012, fornite dall’ex vice comandante del gruppo di combattimento dell’unità antiterrorismo del Ministero dell’Interno bielorusso «Almaz», Ihor Makar, l’ex capo del KGB Vadim Zajtsev parla apertamente della necessità di eliminare gli oppositori politici del dittatore bielorusso.
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