Il rappresentante della Bielorussia ufficiale presso l’ONU ha accusato i difensori dei diritti umani di distorcere le informazioni, è pronta o no la Bielorussia a disconnettersi da SWIFT? Il coronavirus travolge il Paese mentre continua la repressione dei medici
4 dicembre 2020 | BYHelp-Mediagroup
Il sistema bancario bielorusso verrà disconnesso da SWIFT? E a cosa porterà questo?
La disconnessione dal sistema SWIFT è vista come una forma di pressione dell’Occidente sulle autorità bielorusse. Con l’economia in calo, la disconnessione da SWIFT influenzerà in modo significativo il funzionamento delle imprese bielorusse e diventerà una leva di pressione sull’attuale governo. L’élite imprenditoriale bielorussa e i partner russi si troveranno di fronte al fatto che o Lukashenko si ritra o, a causa del suo desiderio di mantenere il potere con qualsiasi mezzo, la crisi economica peggiorerà.
La disconnessione della Bielorussia da SWIFT rappresenta una misura estrema, è necessario conoscere il parere della società bielorussa e degli esperti, prima di compiere tale passo. Pertanto, l’ufficio di Svetlana Tikhanovskaya ha lanciato, in data 3 dicembre, un sondaggio tra i bielorussi per verificare se sostengono la disconnessione dal sistema SWIFT. La votazione si svolge sulla piattaforma «Golos» e durerà fino al 6 dicembre di quest’anno. Al momento, più di 250.000 persone hanno già votato, la maggioranza dei bielorussi è pronta a subire il danno economico rendendosi conto che si tratta di una misura temporanea. Allo stesso tempo, gli elettori sono preoccupati che la disconnessione da SWIFT porterà all’assorbimento da parte della Russia del sistema bancario bielorusso.
Alto Commissario dell’ONU: la situazione dei diritti umani in Bielorussia continua a deteriorarsi
Nella riunione odierna del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani, l’Alto Commissario per i diritti umani, Michelle Bachelet, ha affermato che da settembre di quest’anno la situazione dei diritti umani in Bielorussia ha continuato a deteriorarsi. Secondo l’Alto Commissario, negli ultimi mesi più di 27mila bielorussi sono stati arrestati, più di 900 persone sono state coinvolte in procedimenti penali, si tratta di attivisti elettorali, giornalisti, difensori dei diritti umani, blogger; più di 2.000 cittadini hanno sporto denuncia per percosse da parte delle forze dell’ordine, tuttavia, non è stato avviato alcun procedimento penale su questi fatti. La commissione ha a sua disposizione numerosi e affidabili rapporti sui pestaggi dei detenuti nei dipartimenti di polizia e nei reparti di isolamento.
All’incontro è intervenuta Svetlana Aleksievich, membro del Presidio del Consiglio di Coordinamento, Premio Nobel per la letteratura. Ha ricordato le persecuzioni dei manifestanti in Bielorussia, i soprusi e le torture e ha richiesto la creazione di organi speciali per indagare sui crimini da parte delle autorità bielorusse contro il proprio popolo.
A nome di 41 Paesi, il rappresentante della Gran Bretagna ha rilasciato una dichiarazione a sostegno dei giornalisti perseguitati in Bielorussia.
Allo stesso tempo, il rappresentante permanente della Bielorussia ufficiale, Yury Ambrazevich, ha accusato gli attivisti dei diritti umani delle Nazioni Unite di distorcere la situazione e l’ONU di interferire negli affari interni del Paese. Secondo Ambrazevich, la situazione dei diritti umani in Bielorussia non merita particolare considerazione da parte delle Nazioni Unite. Ha affermato che le proteste si stanno spegnendo e ha esortato l’ONU a smettere di «tirare sempre in ballo la questione bielorussa».
Continuano le repressioni nei confronti dei medici, c’è una grave carenza di specialisti. I policlinici di Minsk hanno interrotto le visite dei pazienti ordinari a causa del coronavirus
A Minsk, a causa della difficile situazione epidemiologica, le visite dei pazienti ordinari ai policlinici sono state sospese da oggi. Tutte le forze mediche vengono impiegate per fornire l’assistenza di emergenza. Oltre ai medici specializzati, a combattere il coronavirus saranno anche gli studenti di medicina.
Ieri in Bielorussia è stato registrato un aumento record di casi di coronavirus rilevati in un giorno: 1.774; questa però è la versione della statistica ufficiale. Secondo dati non ufficiali, l’aumento dei casi di infezione in Bielorussia è molto più terribile: circa 6.000 persone al giorno (con una popolazione di 9.408.400 abitanti). Nei policlinici si formano code di pazienti fino a 100 persone.
La quarantena non è stata introdotta nel Paese perché Lukashenko non la considera una misura economicamente sostenibile e ha definito il coronavirus una copertura per la ripartizione del mondo. L’unica precauzione presa è stata l’introduzione dell’obbligo di mascherina in tutto il Paese.
Secondo i medici, gli ospedali non hanno sufficienti dispositivi di protezione individuale e i medici si trovano costretti ad indossare più volte le stesse mascherine monouso, manca personale medico. L’OMS, l’ONU e altre istituzioni internazionali avevano insistito sull’introduzione di misure di quarantena, inoltre avevano ripreso il Ministero della Salute della Bielorussia per informazioni insufficientemente accurate riguardo alla situazione di sviluppo dell’epidemia.
Allo stesso tempo, continuano le repressioni attive nei confronti dei medici.
Secondo il Fondo Bielorusso di solidarietà medica, al 24 novembre 2020 oltre 180 medici sono stati fermati, arrestati, alcuni sono stati picchiati. Più di 25 medici e infermieri sono stati condannati all’arresto amministrativo nella misura di 13-15 giorni. Tra loro ci sono medici molto noti in Bielorussia, professionisti esperti, membri delle associazioni mediche internazionali.
Almeno 17 medici, docenti, infermieri sono stati licenziati o costretti a farlo sotto la pressione dell’amministrazione. Tra loro ci sono il direttore del Centro Nazionale di Ricerca e Sviluppo di Cardiologia, rettori di 3 università mediche, il direttore del Centro nazionale pratico-scientifico di oncologia, ematologia e immunologia pediatrica, docenti dell’Università di Medicina.
Artem Sorokin, anestesista-rianimatore del Pronto Soccorso, è stato incriminato con un’accusa di procedura penale. L’ufficio del Procuratore Generale l’ha accusato di aver divulgato dati protetti dal segreto medico professionale: il risultato del test sull’etanolo dell’assassinato Raman Bandarenka. La versione ufficiale dell’indagine, secondo cui la vittima era ubriaca, è stata confutata proprio dall’esame di cui sopra. Attualmente il medico è in stato di arresto.
21 studenti dell’Università Statale Bielorussa di Medicina sono stati espulsi, di questi 15 sono stati riammessi dopo 2 settimane.
4.500 medici hanno sottoscritto una lettera aperta alle autorità chiedendo di cessare le violenze, punire tutti i responsabili, porre fine alle persecuzioni per motivi politici, indire nuove elezioni.
Il Capo del Consiglio della Repubblica, Natalia Kochanova, ha incontrato gli studenti dell’Istituto di giornalismo dell’Università Statale Bielorussa. Sui social sono diventate virali le sue citazioni
All’incontro con il Presidente del Consiglio della Repubblica dell’Assemblea Nazionale, Natalia Kochanova, non tutti gli studenti sono stati invitati, ma solo quelli fedeli alle autorità e molte domande per lei erano state precedentemente concordate con i docenti. Ciò nonostante, gli studenti hanno posto quesiti importanti e Kochanova ha pronunciato diverse frasi che si sono poi diffuse sui social. Ecco alcune di queste.
Kochanova ha collegato il bombardamento della Jugoslavia con l’esistenza nel Paese di film pornografici:
«Vi riporto un esempio dalla mia vita. L’anno 1989. Per la prima volta vado all’estero. Un Paese magnifico, la Jugoslavia… Meravigliosa! C’è abbondanza nei negozi, il Paese è bello, pieno di gente, tutto è in ordine. Ma in quel momento stavano già circolando film pornografici nel Paese, la spiritualità e la moralità sono declinate e pochi anni dopo il Paese è stato semplicemente bombardato».
Riguardo alla fiducia verso i media statali:
«Voi dite che la fiducia nei media statali sta drasticamente calando. Ma non sta diminuendo! Non sta calando! Vengono seguiti da quel segmento di persone che l’ha sempre guardati. Come me. Chi ha settant’anni. Mi hanno scaricato dei libri su questo tablet, ma io non li leggo, non mi piace».
«Non ho visto falsità sulla BT (compagnia radiofonica e televisiva di stato, completamente subordinata al regime – ndr.). Se voi le avete notate, comunicatelo. …Per il momento, in quello che vedo sui media statali, non trovo fatti fasulli».
Conversazione tra uno studente e Kochanova:
«Se i giornalisti subiscono repressione e sono arrestati, chi racconterà ciò che sta accadendo?»
«E perché raccontarlo?»
E ancora riguardo ai media:
«Il giornalismo non è un crimine. Ma i giornalisti, come anche altre persone, sono ritenuti responsabili di eventi non autorizzati».
«Se i media riportano informazioni che spingono all’ostilità, allora credo che tali media non dovrebbero esistere».
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