Nella Giornata della libertà, sarà ufficialmente impiegato l’esercito contro il popolo; la Bielorussia è tra i maggiori esportatori di armi al mondo; 8 anni di carcere per il «trolling» delle forze dell’ordine sui canali Telegram
15 marzo 2021 | Voice of Belarus
Nella Giornata della libertà, sarà ufficialmente impiegato l’esercito contro il popolo
Ogni anno, il 25 marzo, i bielorussi festeggiano la Giornata della Libertà. Oggi è stata pubblicata una copia del documento del Ministero dell’Interno bielorusso con la richiesta al Ministero della Difesa di coinvolgere 3.725 militari in azioni di forza contro la popolazione civile. La maggior parte dei soldati sono destinati a Minsk: 1.360 in orari regolare e 2.680 in caso di stato di emergenza. Oltre a Minsk, i militari saranno messi in campo in tutte le principali città e persino nei villaggi.
Sull’autenticità del documento si è espressa l’iniziativa ByPol, che riunisce ex funzionari delle forze dell’ordine. Secondo le loro informazioni, il Ministero dell’Interno e il Ministero della Difesa si stanno preparando da un mese e mezzo a sopprimere le azioni di strada programmate per la Giornata della libertà. Il 25 marzo, le forze armate in completo assetto da combattimento saranno utilizzate per sorvegliare gli edifici amministrativi, mentre gli agenti di polizia saranno impegnati nella dispersione con la forza dei manifestanti pacifici. A Minsk, dietro il Palazzo del Governo, è già stato disposto il filo spinato.
L’addetto stampa del Ministero dell’Interno, Olga Chemodanova, ha commentato le informazioni sul documento trapelato: «Non abbiamo informazioni su questo documento. Non posso dire niente».
Nel frattempo, i rappresentanti dei partiti e delle associazioni di opposizione hanno presentato una domanda al Comitato esecutivo della città di Minsk per celebrare la Giornata della libertà. Tuttavia, le autorità hanno tacitamente vietato alle autorità locali di rilasciare i permessi per gli eventi, quindi tutte le azioni saranno considerate non autorizzate. L’11 marzo Lukashenko durante la nomina a nuovi incarichi di funzionari delle forze dell’ordine ha chiesto loro di essere pronti a «fare la guerra all’interno del Paese».
La Bielorussia è tra i maggiori esportatori di armi al mondo
L’Istituto Internazionale di Ricerche sulla Pace di Stoccolma (IIRPS) ha pubblicato un rapporto che parla dei maggiori esportatori di armi al mondo negli anni 2016–2020. La Bielorussia si è classificata al 19° posto in questa lista (nonostante negli ultimi 5 anni l’esportazione di armi dalla Bielorussia sia diminuita del 34%). La Bielorussia ha esportato armi soprattutto in Vietnam, Serbia e Sudan. La Bielorussia ha copre lo 0,3% delle esportazioni mondiali di armi.
8 anni di carcere per il cartonista-«terrorista», 15 giorni per l’artista, arresto per lo scrittore
A Smarhon è stata emessa la condanna per il 55enne artista e disegnatore Ivan Viarbitski. L’uomo è stato accusato secondo quattro articoli criminali, tra cui terrorismo, per aver «trollato» le forze dell’ordine sui canali Telegram. Secondo l’accusa, «al fine di destabilizzare l’ordine pubblico, il cittadino ha pubblicato dei messaggi in uno dei gruppi di canale Telegram, che conteneva appelli a danneggiare l’edificio del KGB con bottiglie di Molotov e incendiare l’ufficio del procuratore distrettuale di Ashmyany». In risposta, Ivan Viarbitski ha detto che è necessario comprendere il confine tra realtà e vita virtuale. Secondo lui, la discussione sui canali Telegram era assolutamente scherzosa e non aveva nulla a che fare con la vita reale. L’uomo è stato condannato a 8 anni e un mese in una colonia di massima sicurezza. Nel suo ultimo discorso, Viarbitski ha letto un estratto dal libro di Solzhenitsyn «Arcipelago Gulag».
Il giornalista investigativo Dzianis Ivashyn, arrestato il 12 marzo a Hrodna, è rimasto in custodia cautelare per due mesi e su di lui è stato avviato un procedimento penale. Sono avvenute perquisizioni in casa sua, nella casa di sua madre, e il 15 marzo le forze dell’ordine si sono presentate con un mandato di perquisizione a casa della nonna malata 95enne del giornalista. Ultimamente egli ha scritto molto sugli ex combattenti del «Berkut» ucraino che lavorano nella polizia bielorussa.
Sabato 13 marzo, la famosa artista Lizaveta Hancharova e suo padre Aliaksandr Hancharou sono stati arrestati a Minsk. Oggi la Corte li ha condannati a 15 giorni di arresto per aver preso parte a un picchetto. In tribunale, Lizaveta ha raccontato di come è stata detenuta: si è fermata a fare foto alle persone in piedi vicino al palazzo, perché le sembrava bello, ma non ha avuto tempo, perché hanno cominciato ad arrestare tutti. Spaventata, ha iniziato a scappare, ma è caduta, così degli sconosciuti l’hanno trascinata sull’asfalto. La ragazza ha detto che durante il suo arresto hanno usato delle tecniche di soffocamento, le hanno coperto gli occhi e l’hanno gettata a terra diverse volte.